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MONTI IN CONFERENZA STAMPA: UNA RISATA, TANTA COMPETENZA E UNA STECCA

dicembre 29, 2011

 

Che Mario Monti avesse sense of humor ormai non è più un mistero. Ma lo sketch andato in onda durante la conferenza stampa di oggi tra il presidente del consiglio e Stefano Feltri, giornalista de Il Fatto Quotidiano, è un nuovo picco di comicità. Feltri chiede conto a Monti delle timidezze del governo nel tagliare i privilegi della casta e cita in particolare tre episodi che, a parer suo, minano l’impegno espresso dall’esecutivo: una regalia ai potentati delle slot machines, uno scandalo assunzioni interno alla regione Lazio e  le note spese stravaganti del ministero dello Sviluppo del Territorio. In particolare, l’acquisto di uova si struzzo decorate per il costo di 3mila euro.

Mario Monti, che fino a quel momento aveva parlato del pacchetto “cresci-italia” ed era stato interpellato su provvedimenti da miliardi di euro o su questioni internazionali della massima urgenza, risponde con la massima serietà. Prima ricorda le rinunce agli stipendi fatte dai membri del suo governo, senza enfatizzarle, poi entra nel merito del tema più caldo. “Sono molto interessato a questa cosa delle uova di struzzo decorate”, dichiara Monti. Un esordio molto apprezzato, molti tra i giornalisti ridacchiano. “Sulla questione si porrà la mia attenzione – prosegue il presidente – anche perché, e credo che l’aspetto della decorazione non sia sostanziale (altre risate), è il concetto di uovo di struzzo che mi preoccupa. La politica dello struzzo non è esattamente quella che intendiamo condurre e che stiamo conducendo”.

Alla faccia di chi lo dipinge come un robot (cosa su cui scherza lo stesso Monti). Evidentemente posseduto dallo spirito del conte Lello Mascetti, celebre personaggio di Amici Miei, Monti ricama la sua risposta. “Questa questione (sempre le uova di struzzo, ndr.) sarà al centro di questa fase uno e mezzo, diciamo – continua -, e scherzi a parte la ringrazio di questa segnalazione, guarderò anche gli altri due casi. Certamente lei ha ragione, e credo che siano motivi di grande allarme per l’opinione pubblica”. Touchè.

Conoscendo Monti è probabile che alla fine queste tre segnalazioni le guarderà per davvero. Non senza essersi tolto la soddisfazione di far apparire minuscole e decisamente ridicole questioni di tale portata, quando sul piatto dell’azione di governo fino al mese scorso c’era la salvezza stessa del Paese (e, secondo un articolo del Washington Post citato dallo stesso premier, dell’economia mondiale stessa).

Unica stecca di una conferenza stampa altrimenti decisamente grigia e competente (come le conferenze stampa dei politici dovrebbero essere) è stata la questione dell’accordo (ad ora solo ipotizzato) Italia-Svizzera, sul modello di quanto già fatto dalla Germania (per avere le idee più chiare, vedi articolo relativo del Sole 24h). Un simile convenzione consentirebbe allo Stato di recuperare una decina di miliardi di euro una tantum e centinaia di milioni su base annua dai capitali italiani detenuti all’estero e non dichiarati al Fisco. Interrogato in proposito da un giornalista il presidente Monti ha ammesso di non avere ancora esaminato compiutamente la questione e quindi di non essere in grado di rispondere. Non va bene. Visto il periodo di sacrifici, giustamente imposti a tutti, è assolutamente necessario che il governo si mostri determinato nel recuperare risorse soprattutto da chi, storicamente, ha dato di meno o per niente.

Tommaso Canetta